I Greci, i Romani e gli "altri" (Ordinario)
Prerequisiti
Al corso possono partecipare sia allievi ordinari che perfezionandi, di qualsiasi anno di corso. Il corso è modulato in modo tale che studenti all'inizio della loro formazione e studenti più avanzati possano partecipare e trovare informazioni che solitamente non vengono fornite nei manuali. Anche se il modulo 1 è obbligatorio solo per gli studenti dei primi anni di corso, la sua frequenza è fortemente consigliata anche agli studenti ordinari degli ultimi anni di corso e ai perfezionandi. Nel corso di queste prime lezioni, infatti, verranno introdotti temi che verranno approfonditi nei due moduli successivi e va considerato come propedeutico.
Programma
Le relazioni interculturali sono da sempre un campo fondamentale per esplorare la strutturazione dei rapporti sociali. Ogni popolo dà consistenza alla propria identità, definendo ciò che è “altro” da sé e marcando la distanza tra sé e gli altri. In antico, gli “altri” per antonomasia erano gli stranieri, anche se nel microcosmo di ciascuna città o regno, gli “altri” erano anche quegli individui considerati “estranei” (per es. le donne o gli schiavi). Tale alterità non era solo legata all’origine straniera. Consisteva nel non possedere quelle caratteristiche a cui la cultura di un luogo e di un tempo attribuiva un valore identitario. I criteri di alterità e uguaglianza erano soggetti a rielaborazioni, a causa di cambiamenti politici e potevano determinare forme di inclusione, di esclusione e di potere.
Con un focus tra l’età arcaica e l’età imperiale e attraverso casi-studio, il corso indaga la natura dei “diversi” nelle società antiche, il loro ruolo e se e come la loro immagine sia cambiata nel tempo; l’origine, la natura e il ruolo delle relazioni tra stranieri e i modi in cui tali relazioni siano state percepite dalle popolazioni coinvolte nell’interazione.
L' analisi riguarda le società greca e romana, ma la sfida è di dare altrettanta voce alle altre culture antiche, utilizzando, pur con i limiti di cui terremo conto, tutte le fonti primarie disponibili. Interrogheremo le fonti storico-letterarie e ricercheremo le tracce che i fenomeni di interazione hanno lasciato nella cultura materiale delle varie popolazioni (l’architettura e ogni espressione artistica nella sfera civile e religiosa di ambito pubblico e privato, con particolare attenzione alla sfera funeraria). Un ruolo importante rivestirà la conoscenza delle fonti secondarie, cioè dei contributi della critica internazionale più recente. Approcciare criticamente lo studio dei fenomeni di relazione interculturale antica significa conoscere i contributi (e i limiti) della ricerca tradizionale e più recente su questi temi. L’interpretazione di questi fenomeni è stata pesantemente influenzata dalle ideologie moderne, quali l’imperialismo europeo, il nazi-fascismo e le propagande nazionalistiche.
Elemento di novità del corso è anche il respiro geografico dell'analisi, che avrà una dimensione ultra-mediterranea. Includerà, infatti, anche le culture di popolazioni (p. es. tracie, daciche e della regione del Mar Nero) che abitarono territori non direttamente affacciati sul Mediterraneo.
Il corso è strutturato in tre sezioni (moduli 1, 2 a e 2b), di 20 ore ciasc.
Il modulo 1 vuole fornire una base metodologica e teorica che permetta di acquisire gli strumenti critici per affrontare lo studio dei fenomeni di relazione interculturale.
Il programma tratta i seguenti temi:
Cosa significa studiare le relazioni interculturali antiche nel XXI secolo?
Come vanno definiti i concetti di “cultura”, “differenza”, “diversità”, identità, “alterità”, etnicità, razza, ellenizzazione, romanizzazione, glocalizzazione, globalizzazione ecc.
Possiamo applicare questi concetti alle culture antiche secondo la critica più recente?
Quali erano i marcatori di alterità, di ellenizzazione e di romanizzazione nelle varie culture antiche?
Può il mito essere considerato come uno strumento di mediazione interculturale?
Come funzionavano le relazioni culturali nelle cd. zone di frontiera?
Quale ruolo ebbero gli emporia e i santuari nell’ambito delle relazioni interculturali?
Obiettivi formativi
Il principale obiettivo formativo del modulo 1 è quello di fornire una base metodologica e teorica di conoscenze nel campo delle relazioni interculturali antiche e di formare competenze che gettino le basi per la possibilità di svolgere attività di ricerca sui temi trattati.
Più specificamente, l’insegnamento si propone di fornire gli strumenti e i metodi per:
- La conoscenza della terminologia applicata allo studio dei fenomeni sociali indagati, sulla base delle fonti antiche.
- La conoscenza della terminologia scientifica applicata allo studio dei fenomeni sociali indagati, sulla base delle riflessioni moderne e contemporanee maturate nel campo dell’archeologia, della storia e, più in generale, delle scienze sociali intorno a questi temi. Il riferimento è in particolare, ai concetti “cultura”, “differenza”, “diversità”, identità, “alterità”, “etnicità”, “razza”, ellenizzazione, romanizzazione, globalizzazione, glocalizzazione, multiculturalismo, ecc.
- La conoscenza delle fonti dirette e indirette che consentono agli studiosi di delineare la genesi e le linee di sviluppo delle relazioni interculturali nel mondo antico tra l’età arcaica e l’età imperiale.
- La consapevolezza di come metodi e approcci allo studio delle relazioni interculturali antiche siano cambiati nel tempo; la conoscenza di quali metodi e approcci prevalgano oggi; l’importanza di un approccio critico
- La conoscenza di come si possa rintracciare la presenza di elementi alloctoni nell’ambito di una cultura e /o misurare il livello di penetrazione e / o assimilazione di una cultura altra.
- La conoscenza delle diverse tipologie di “Altri”, comprese le cause della mobilità antica.
- La conoscenza di come gli “Altri” si siano auto-rappresentati o sono stati rappresentati
- La conoscenza del ruolo che gli “Altri” ebbero nella cultura antica
Le competenze che si auspica di trasferire sono:
- AUTONOMIA DI GIUDIZIO: saper riconoscere, leggere e ricostruire le maggiori dinamiche legate alle relazioni interculturali antiche e all’impatto che esse ebbero nel tempo, senza condizionamenti e con autonomia di pensiero.
- ABILITÀ COMUNICATIVE: chiarezza espositiva e padronanza del lessico disciplinare adeguato applicato alla descrizione e allo studio dei fenomeni interculturali antichi.
- CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO: saper reperire e utilizzare tutti gli strumenti esistenti per l’approfondimento autonomo di temi riguardanti lo studio delle relazioni interculturali antiche.
Riferimenti bibliografici
Nel corso delle lezioni, il docente metterà a disposizione degli studenti materiale didattico-scientifico di supporto e suggerirà bibliografia di approfondimento sui vari temi trattati.
Moduli
Modulo | Ore | CFU | Docenti |
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Modulo 1: L'ellenizzazione, la romanizzazione, le relazioni interculturali nel mondo antico. Modelli interpretativi di ieri e di oggi (per ordinari) | 20 | 3 | Consuelo Manetta |
Modulo 2: I Greci, i Romani e gli "altri" (per ordinari e PhD) | 20 | 3 | Consuelo Manetta |