Inscenare l'orrore. Violenza e morte nell’arte italiana del Seicento (I)
Prerequisiti
Non è richiesto alcun prerequisito.
Programma
Proseguono anche quest’anno, come già avvenuto nell’ultimo biennio, i corsi incentrati sul problema critico del ‘ragionare per generi’ (pittorici e scultorei), affrontato a partire da un’analisi delle opere nel loro rapporto tra forma e contenuto, messo a fuoco alla luce del contesto storico, sociale, collezionistico e letterario della loro creazione e ricezione. In particolare quest’anno le lezioni saranno dedicate alla raffigurazione dell’orrido e del macabro nelle arti figurative del Seicento italiano. La finalità è di esplorare, con un approccio interdisciplinare, i confini della comunicazione visiva in età barocca, i meccanismi della trasmissione delle immagini e l’orizzonte culturale della loro circolazione.
Nel primo corso (febbraio-marzo 2023) si prenderanno in considerazione episodi figurativi attinenti alla ‘violenza’, come un’occasione per affrontare criticamente il problema stilistico in pittura del realismo caravaggesco e post-caravaggesco, spesso associato alla raffigurazione di martirii e uccisioni. Con aperture su questioni sociali quali la violenza di genere e la violenza politica, le lezioni saranno incentrate principalmente sulla produzione di pittori come Artemisia Gentileschi e Giuseppe Ribera, sulla destinazione (anche collezionistica) e ricezione di alcune loro opere, così come sull’iconografia della Strage degli innocenti, sia a partire dalle diverse declinazioni che diedero a questo soggetto i molti artisti che lo tradussero in immagini (ad esempio Rubens, Reni, Poussin), sia alla luce del vivace dibattito contemporaneo (letterario e figurativo) che ne accompagnò la fortuna seicentesca. Un breve affondo sarà anche rivolto alla scultura lignea (in particolare genovese e napoletana), al suo iperrealismo e al suo impiego in diversi contesti rituali, così come alla produzione del ceroplasta Zumbo, con un approfondimento sulla fruizione che alle sue opere venne riservata nelle diverse corti dove lavorò.
Per quanto il corso sia pensato come un’unità a sé stante, è altamente consigliata la frequenza anche dell’altro su tematiche affini tenuto dalla docente quest’anno. Se sarà possibile, completeranno le lezioni alcuni inviti a studiosi esperti di arte barocca e alcuni appuntamenti di didattica fuori sede (fuori calendario). Durante il corso (sia nella didattica frontale, che nell’attività seminariale) saranno proiettate immagini di opere e di contesti che potrebbero urtare o offendere la sensibilità.
Obiettivi formativi
Obiettivo del corso è quello di incrementare le conoscenze storico artistiche degli allievi e di avvicinarli ad alcune delle tematiche nodali della pittura d’età barocca, abituandoli ad affrontarle anche in un contesto geografico ampio. Le lezioni fuori sede dovranno permettere agli studenti di avvicinarsi de visu alle opere, per imparare a valorizzarle nel loro contesto sia originario che di successivo assestamento museale. Ai partecipanti al corso sarà richiesto di sostenere alla fine delle lezioni una relazione seminariale, scegliendo temi attinenti a quelli trattati in classe e concordati con il docente, per valutare in che termini sia avvenuta la loro comprensione non solo dei contenuti esposti a lezioni, ma soprattutto della metodologia di studio proposta.
Riferimenti bibliografici
Specifici consigli bibliografici saranno forniti nel corso delle lezioni. Come inquadramento sulle arti e sull’architettura in Italia in età barocca si raccomanda lo studio di Rudolf Wittkower, Art and Architecture in Italy, 1600-1750 (disponibile anche in edizione italiana)