Letteratura italiana del Rinascimento - Pastorale italiana. Codici culturali e generi letterari I (Ordinario)

Periodo di svolgimento
‌‌
Info sul corso
Ore del corso
50
Ore dei docenti responsabili
40
Ore di didattica integrativa
10
CFU 6
‌‌

Modalità esame

relazione di seminario

Docente

Vedi dettagli del docente

Prerequisiti

Non sono richiesti prerequisiti. Il corso è rivolto a studenti universitari, ma è valido anche per dottorandi.

Programma

Tra le esperienze più durature e costanti della poesia italiana della prima età moderna – dalle raccolte latine di Petrarca e Boccaccio (e dalla parimenti fondamentale prova volgare dell’Ameto) all’officina lirica di Marino –, la pastorale interpreta un codice letterario fortemente convenzionale e autoreferenziale, sviluppato attraverso la ripresa di modelli classici (Teocrito, Virgilio, etc.), l’elaborazione di elementi caratterizzanti (ambientazione, personaggi, situazioni narrative), e l’adozione di modalità espressive ostentatamente sperimentali (prosimetria, polimetria, dialogismo, etc.). Un discorso poetico così codificato si presta, sul piano contenutistico, a divenire la maschera letteraria di situazioni o figure storiche, e, sul piano formale, favorisce l’ibridazione tra i generi letterari. Attraverso una puntuale ed estensiva lettura de l’Arcadia di Jacopo Sannazaro, il primo modulo del corso intende fornire le coordinate essenziali relative ai principali snodi concettuali e alle problematiche storiografiche, teoriche e filologiche inerenti lo studio della civiltà letteraria dell’umanesimo e del rinascimento, proponendo percorsi di attraversamento del prosimetro sannazariano attenti alla funzione narrativamente strutturale di alcuni nuclei tematici, alla ricorrenza concettualmente strategica di alcune immagini, e alle specificità stilistiche, retoriche e di genere letterario.


Come ricorda Baldassar Castiglione in un famoso passaggio del Libro del Cortegiano «lo essere travestito porta seco una certa libertà e licenza, la quale fra l’altre cose fa che l’omo po’ pigliare forma di quello in cui si sente valere […]: come saria vestirsi un giovane da vecchio […] un cavaliero in forma di pastor selvatico o altro tale abito» (II, 11). Alla dinamica concettuale e relazionale del “travestimento” si deve l’immediato successo del modulo pastorale nella società delle corti (a partire, soprattutto, dall’esperienza ferrarese del XV secolo) e la naturale elezione della scrittura drammaturgica come suo genere letterario di vocazione. La seconda stazione del percorso di letture del corso sarà pertanto dedicata ai testi che hanno condotto alla piena codificazione del terzo genere teatrale (pastorale, boschereccio, satirico, a seconda delle definizioni attribuitegli), ossia l’Aminta di Torquato Tasso e il Pastor Fido di Giovan Battista Guarini. Facendo dialogare l’analisi di queste due vette drammaturgiche con la rassegna della coeva copiosa produzione drammaturgica d’ambientazione bucolica, ci si interrogherà soprattutto sulle ragioni e sulle modalità che hanno presieduto alla costruzione letteraria di una regalità pastorale e di un giusto regno ideologicamente trasferito dalla corte alle selve, in un altrove idillico laddove i signori piacevolmente riconfiguravano sé stessi come novelle divinità, e con altrettanta superiorità e libertà morale.

Obiettivi formativi

Il corso intende introdurre gli studenti all’uso di strumenti di ricerca e di pratiche di analisi testuale vòlti sia alla comprensione storica, linguistica e stilistica della letteratura italiana del Cinquecento, sia all’indagine delle dinamiche della memoria culturale e delle esperienze – diacroniche e interdisciplinari – di riuso di tòpoi tematici ed espressivi.

Riferimenti bibliografici

Una bibliografia di riferimento sarà fornita all'inizio delle lezioni

Moduli

Modulo Ore CFU Docenti
Modulo 2: L'Aminta di Tasso e il Pastor fido di Guarini (per ordinari e PhD) 20 3 Andrea Torre
Didattica integrativa - Metodi e strumenti per lo studio della letteratura del Rinascimento 10 0
Modulo 1: L'Arcadia di Jacopo Sannazaro (per ordinari) 20 3 Andrea Torre