Memoria "I sopravvissuti raccontano"

Memoria "I sopravvissuti raccontano"

Giornata della Memoria 2025

Contatti

Cosa saremmo senza memoria?
“È avvenuto, quindi può accadere di nuovo:
questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire” 
scriveva Primo Levi

Saranno presenti

Elisa Guidi – Scuola Normale Superiore

Michele Emdin, Barbara Henry – Scuola Superiore Sant’Anna

Saulle Panizza - Università di Pisa

Sarà illustrato il progetto di costituzione di una delegazione di studenti universitari che parteciperà, dall'8 al 12 maggio 2025, ad un pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti organizzato da ANED, destinato a concludersi con la visita al campo di concentramento di Mauthausen in occasione dell'ottantesimo anniversario della liberazione.

L’evento è in contemporanea anche presso IMT a Lucca, Cappella Guinigi, Complesso di San Francesco

Il film che vedrete

Liliana Picciotto
Quel film che vedrete è stato girato tra il 1994 e il 1995, cioè 28 anni fa. Eravamo appena in tempo perché un buon numero di sopravvissuti fosse ancora in vita per poter testimoniare in maniera diretta su quanto accaduto loro. È stato da parte del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea con sede a Milano che qui rappresento, un grande sforzo, materiale, fisico, psicologico, cercare di far parlare di sé 93 persone, ancora addolorate per quello che era successo loro e ai loro familiari.

Ad Auschwitz erano partiti dall'Italia in 5.644 ed erano tornati in 363, meno del 10%. Nel 1994 avevamo ritrovato appunto di loro 93, oggi ne sono vivi 3 o 4 e questo vi dà il senso della preziosità del lavoro, della raccolta sistematica delle testimonianze. Non è stato facile trovarli tutti e poi convincere i figli e le mogli che cercavano di proteggerli a ritornare con i ricordi a quel tragico periodo, quando trionfò il nazismo e il fascismo. Fin da subito, nella fase di progettazione del film, decidemmo, noi due autori, io stessa e Marcello Pezzetti, assieme al regista Rogiero Gabbai, di seguire la lezione di Claude Lanzmann nel suo monumentale film Shoah, riportare cioè le persone sui luoghi teatro dei fatti e non intervistarli, come usano molti, nel loro attuale salotto sotto lo sguardo vigile dei discendenti.

Gli scenari del film, lo vedrete, sono stati di conseguenza le carceri dove essi furono rinchiusi dopo il loro arresto e non è stato facile avere permessi di accesso alle carceri. Poi il campo di transito di Fossoli, in provincia di Modena, poi il campo di Birkenau, che è oggi un grande museo a cielo aperto. Shlomo Venezia ha potuto testimoniare sull'orlo delle rovine della camera a gas. Elisa Springer, una signorile donna matura, ha potuto testimoniare davanti al locale della sauna, dove le prigioniere si spogliavano per le docce, quelle vere, in mezzo ai lazzi delle guardie. Nedo Fiano ha potuto camminare sulla rampa e spiegare come aveva assistito alla selezione tra chi doveva vivere e chi doveva morire immediatamente tramite gas velenoso. Siamo stati in questo film situazionisti assoluti. Abbiamo voluto che ognuno ritrovasse un pezzetto di sé stesso di allora. Abbiamo lasciato i testimoni camminare, meditare, parlare con calma, non incalzati dalle nostre domande, dialogare con la loro memoria.

Questo film è pieno di silenzi, a volte anche i silenzi parlano. Il problema della mancanza di senso della Shoah è lasciato aperto. Questo evento sfugge agli strumenti di analisi dei meccanismi della storia. Si può solo provare a spiegare, ma non a capire. E questo emerge benissimo dallo sguardo dolorante, quasi attonito, dei testimoni. Sono molti anni che studio la Shoah e ancora posso dichiarare che non sono in grado di spiegare come tutto ciò sia avvenuto soltanto tanti anni fa. Cioè i meccanismi, le soluzioni tecniche per uccidere in un colpo solo più persone possibili, i rapporti diplomatici tra Italia fascista e Germania nazista per consegnare gli ebrei, ma non sono ancora in grado di rispondere alla domanda filosofica perché è accaduto e a chi è servito.

L'unica consolazione è che forse la memoria di tutto ciò serva come baluardo a che atteggiamenti di chiusura, di incomprensione, di non riconoscimento dei diritti degli altri, singoli, atteggiamenti singoli o anche collettivi non abbiano più cittadinanza nel nostro presente.

Memoria è un film sulla Shoah italiana del 1997 diretto da Ruggero Gabbai, soggetto di Liliana Picciotto e Marcello Pezzetti. Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) e Forma International).

La pellicola è un documentario che raccoglie la testimonianza di 93 ebrei italiani sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. È stato prodotto da Forma International assieme al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano basandosi sul soggetto e gli studi storici di Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto. Il lungometraggio raccoglie le testimonianze degli ebrei italiani sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz: dalla loro cattura nelle città italiane alla deportazione nei vagoni blindati, l’arrivo e la separazione dai loro cari, la vita nel campo, la liberazione e il difficile ritorno. Con l'introduzione di alcune letture di Giancarlo Giannini tratte da Se questo è un uomo di Primo Levi, vi sono le testimonianze di diversi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz, ricondotti presso gli stessi luoghi della loro prigionia. Oltre alla testimonianza delle sofferenze patite nel campo, vengono narrate anche le esperienze legate alle umiliazioni e privazioni subite a causa delle leggi razziali del 1938, nonché della segregazione e cattura avvenute in Italia. Le testimonianze dei sopravvissuti raccontate nel film sono quelle di: Shlomo Venezia, Rubino Romeo Salmonì, Nedo Fiano, Ida Marcheria, Leone Sabatello, Liliana Segre, Alberto Mieli, Goti Herskovits Bauer, Settimia Spizzichino, Piero Terracina, Sabatino Finzi, Elisa Springer, Alberto Sed, Mario Spizzichino, Lina Navarro, Virginia Gattegno, Dora Venezia, Raimondo Di Neris, Matilde Beniacar, Alessandro Kroo, Dora Klein, Luigi Sagi ed Elena Kugler. Quasi tutti oggi sono morti, ma molti di loro hanno reso testimonianza, fin in età avanzata, delle drammatiche vicende loro occorse nella Shoah italiana.

Ruggero Gabbai si laurea al Rochester Institute of Technology (Kodak) in fotografia con un “minor” in filosofia; nel 1993 si laurea con un Master in regia cinematografica alla Columbia University, New York. Nel 1997 firma la regia del documentario Memoria, selezionato al Festival di Berlino. Gabbai ha diretto più di 30 documentari: tra i più recenti Io ricordo, sulla memoria delle vittime di mafia in Sicilia, Il viaggio più lungo, il film documentario CityZEN, sul quartiere popolare ZEN di Palermo, il film Libia, l’ultimo esodo, il documentario La Razzia, Roma 16 ottobre 1943, nel 2020 il film Kinderblock - L’ultimo inganno, sui bambini ad Auschwitz. nel 2022 Il respiro di Shlomo su Shlomo Venezia e i sonderkommando. Nel 2024 firma il film Liliana, un ritratto contemporaneo della senatrice a vita Liliana Segre e della sua attività di trasmissione di valori di libertà e pace, presentato alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma

Liliana Picciotto è storica della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC). È autrice dell’opera di base sulla Shoah in Italia: Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia 1943-1945 (Mursia, Milano 1991, 2002), di L’alba ci colse come un tradimento. Gli ebrei nel campo di Fossoli 1943-1944, Mondadori, Milano 2010 e di altri numerosi libri e articoli scientifici, tra cui Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah 1943-1945), riconosciuto miglior libro di storia contemporanea dell’anno da SISSCO. È membro parte della direzione della rivista “La Rassegna mensile di Israel” del comitato tecnico-scientifico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la creazione del padiglione italiano del museo di Auschwitz. È coautrice dei film diretti da Gabbai: Memoria, Gli ebrei di Fossoli, L’ultimo viaggio. Rodi-Auschwitz, La razzia-Roma 16 ottobre 1943, che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali. Negli ultimi anni è impegnata nel progetto Resistenti Ebrei d’Italia sul contributo dei cittadini italiani ebrei alla Resistenza.

Marcello Pezzetti è uno storico italiano, uno dei massimi studiosi italiani della Shoah. È stato membro della commissione storica della Fondation pour la Mémoire de la Shoah di Parigi e del consiglio del Centrum Edukacji del Museo statale di Auschwitz-Birkenau, delegato italiano della Task Force for International Cooperation on Holocaust, Remembrance and Research (Ihra). Già docente di "storia della shoah" del master internazionale in "didattica della shoah" dell'Università degli Studi Roma Tre e docente all'interno dei corsi di orientamento universitari presso la Scuola normale superiore di Pisa. Dal 2022 è consulente della Fondazione Museo della Shoah di Roma ed editorialista de la Repubblica.