QUARTETTO DI FIESOLE
QUARTETTO DI FIESOLE
Alina Company, violino
Simone Ferrari, violino
Flaminia Zanelli, viola
Sandra Bacci, violoncello
PROGRAMMA
Felix Mendelssohn-Bartholdy (Amburgo, 1809 – Lipsia, 1847)
Capriccio e Fuga per quartetto d'archi op.81
Marco Tutino (Milano, 1954)
Quartetto (*)
(*) Prima assoluta, commissione de I Concerti della Normale
Alexander Borodin (San Pietroburgo, 1833 – San Pietroburgo, 1887)
Quartetto per archi n. 2 in re maggiore
Allegro moderato
Scherzo - Allegro
Notturno - Andante
Finale
BIOGRAFIA
Il Quartetto di Fiesole nasce nel 1988 sotto la guida dell’indimenticabile Piero Farulli, ricevendo da lui il dono del prestigioso nome. Studia anche con A. Nannoni e si perfeziona nel repertorio slavo con M. Skampa del Quartetto Smetana, seguendo gli Amadeus Summer Course presso la Royal Accademy di Londra, con N. Brainin, S. Nissel e M. Lovett del Quartetto Amadeus; frequenta masterclass con S. Harada del Quartetto di Tokio e V. Berlinsky del Quartetto Borodin.
Nel 1990 vince all'unanimità il 1° premio al Concorso Internazionale di Cremona e nel 1996 vince il 1° premio al Concorso Gui di Firenze. Da quel momento il Quartetto di Fiesole trasmette il messaggio della più luminosa tradizione cameristica italiana nelle maggiori sale da concerto e festival di tutto il mondo, fra cui l'Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, gli Amici della Musica di Firenze, Perugia, Verona, Vicenza e Palermo, l’Unione Musicale di Torino, l’Associazione Ionica, la Società dei Concerti di Trieste, la Società Aquilana dei Concerti B. Barattelli, le Serate Musicali di Milano, Festival Newport e Tanglewood (USA), Festival du Luberon, Festival des Pays de Fayence, Festival du Vigan, Sorrento, Mozart a Rovereto, Estate Fiesolana, Gubbio, Ravello, Estate Musicale Frentana, Autunno Musicale a Como, Festival Paganiniano... ottenendo sempre un grande successo di pubblico e critica.
Si avvale delle collaborazioni di M. Tipo, P. Farulli, A. Lucchesini, P. De Maria, R. Fabbriciani, K. Bogino, A. Meunier, A. Nannoni, A. Farulli, D. Rossi, L. Ballerini, N. Goerner, F. Bidini, M. Vincenzi, A. Marangoni, V. Mendelssohn, A. Rucli, G. Gnocchi, F. Berthold e molti altri.
Particolarmente significativo il concerto nella stagione dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia a Roma con la prima esecuzione a Roma del Quartetto 1958 di G. Petrassi alla presenza dell’autore, in occasione del suo 90° compleanno, col suo vivissimo, quanto lusinghiero apprezzamento. Invitato per un concerto al Teatro Ponchielli di Cremona, il Quartetto di Fiesole ha l’onore di far suonare insieme per la prima volta gli straordinari strumenti del Museo Stradivariano.
Al suo attivo ha un repertorio vastissimo che spazia dal periodo classico a quello contemporaneo, con più di 35 capolavori eseguiti pubblicamente a memoria, tra l’altro con numerose apprezzatissime prime assolute.
Registra per le reti radiotelevisive italiane ed europee. Incide CD per Frame, per Musikstrasse, nonché per la rivista Suonare News.
Dalla critica sono stati spesso rilevati i suoi “Livelli davvero superlativi per affiatamento, musicalità, precisione tecnica e, diciamolo pure, per quel qualcosa di più che rende l’interpretazione carica di significato…” [M. De Angelis - Il Giornale della Toscana - Firenze], le sue "esecuzioni palpitanti, ben equilibrate nel rapporto dialogico, generosamente interessate all'espressività ed al più estroverso fraseggio..." [A. Bambace - Alto Adige - Rovereto], la sua “comunicativa quanto mai espressiva, da considerare senz’altro esemplare e con pochi termini di confronto” [L. Pinzauti – La Nazione - Firenze], la sua cantabilità tutta italiana che porta “il pensiero... al ricordo del Quartetto Italiano... sembrano aver raccolto in eredità una parte di quella cifra interpretativa. È come se alla fine di ogni composizione sul palcoscenico restasse il corpo della musica. Come se afferrassimo in una sola immagine il senso dell’opera, consapevoli di aver assistito allo svelamento di un’identità” [S. Cimarosti – Il Piccolo di Trieste - Trieste], la sua “bellezza del suono, eleganza dello stile, la stessa intensità dialogica del loro grande mentore, il Quartetto Italiano” [R. Dyer - The Boston Globe - Newport], il suo “temperamento nobile, grazie ai colori dolci, al brio, alla calma. Ad un concerto del Quartetto di Fiesole desidererei andarci ogni giorno, perché io amo meravigliarmi nella musica” [O. Osetinsky - Literaturnaia Gazetta - Mosca], i suoi “tocchi di colore molto limpidi, di certe finezze che altrove non è dato trovare” [R. Bonvicini - Il Tempo - Roma], “è stato tutto da ricordare…gli attacchi limpidi, i colori cementati e le idee musicali inseguite con naturalezza ed amore” [A. Foletto - La Repubblica - Milano]...
Il Quartetto di Fiesole attualmente suona quattro strumenti di Marino Capicchioni.