ORCHESTRA DELLA TOSCANA - DMITRY MATVIENKO, DIREZIONE - JULIA HAGEN, VIOLONCELLO
Igor Stravinskij (Oranienbaum, San Pietroburgo, 1882 – New York, 1971)
Danses Concertantes
- Marche, Introduction
- Pas d'action - Con moto
- Thème varié - Lento
- Variazione I - Allegretto
- Variazione II - Scherzando
- Variazione III - Andantino
- Variazione IV - Tempo giusto
- Pas de deux - Risoluto. Andante sostenuto
- Marche, Conclusion
Franz Joseph Haydn (Rohrau, 1732 – Vienna, 1809)
Concerto n. 1 per violoncello e orchestra
- Moderato
- Adagio
- Allegro molto
Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 – Vienna, 1827)
Fidelio op. 72, ouverture
Allegro, Adagio
Dmitrij Šostakovič (San Pietroburgo, 1906 – Mosca, 1975)
Sinfonia n. 9 op. 70
- Allegro
- Moderato
- Presto
- Largo
- Allegretto
Sono quasi coetanei il direttore bielorusso Dmitry Matvienko e la violoncellista salisburghese Julia Hagen. Entrambi nati negli anni ’90 e ugualmente cresciuti in mezzo alla musica. Hagen in virtù della famiglia: il papà Clemens, pure lui violoncellista, quarant’anni fa ha fondato con i fratelli il Quartetto Hagen, celebratissimo gruppo d’archi. Matvienko, invece, si è fatto le ossa grazie al supporto di una squadra di papà putativi, bacchette di primissimo piano in Russia, che l’hanno preso a ben volere: si tratta di Vladimir Jurowski, Vasily Petrenko, Michail Jurowski, dei quali è diventato assistente, e del guru Teodor Currentzis. Due anni fa ha conquistato il premio della critica al Concorso “Cantelli” di Novara. Per il suo debutto fiorentino, il 18 novembre, impagina un programma che incrocia classicismo viennese e compositori russi del ‘900. Da una parte, quindi, il Concerto n.1 per violoncello e orchestra di Haydn e l’ouverture della sola opera teatrale scritta da Beethoven, Fidelio. Dall’altra parte, a rappresentare la Russia, l’espatriato Stravinskij con le Danses concertantes, e la Sinfonia n.9 che Šostakovič concepì al termine della seconda guerra mondiale.