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Tommaso Pizzorusso

Professore Ordinario

FISIOLOGIA (SSD: BIO/09)

 
Palazzo della Carovana, piano terzo, stanza 55

Il Prof. Pizzorusso è un neuroscienziato la cui ricerca pionieristica sulla plasticità neurale e sui suoi regolatori ambientali ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale. Attualmente professore ordinario di Neurobiologia presso la Scuola Normale Superiore, ha lavorato in precedenza presso l'Università di Firenze, l'Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa e la Georgetown University di Washington DC. È autore di numerosi articoli di ricerca e ha tenuto conferenze in prestigiosi convegni internazionali e scuole avanzate, tra cui il Simons Center del MIT e il Collège de France. Ha organizzato simposi selezionati per le maggiori conferenze nel campo delle Neuroscienze come il FENS Forum, il meeting della SfN negli Stati Uniti e il congesso dell’IBRO. Infine ha partecipato a panels per finanziamenti ERC e ANR.

L’obiettivo principale della ricerca riguarda lo studio della plasticità neurale, combinando approcci funzionali come l'elettrofisiologia e l'imaging in vivo con l'analisi molecolare. Un contributo fondamentale è stato la scoperta del ruolo delle reti perineuronali (PNN) nella plasticità della dominanza oculare, che ha aperto successive analisi del ruolo delle PNN in pazienti neuropsichiatrici e sul potenziale delle PNN nel recupero da lesioni cerebrali. Ha pubblicato il primo atlante delle PNN nel cervello del topo. Questa serie di studi hanno portato al conferimento del Premio internazionale Schellenberg e la medaglia del Presidente della Repubblica italiana.

Ha anche approfondito il modo in cui i fattori ambientali influenzano l'espressione genetica nel cervello, in particolare nello sviluppo visivo. Il suo lavoro pionieristico ha dimostrato l'importanza di fattori epigenetici come la metilazione del DNA, le modifiche degli istoni e i microRNA nel definire i periodi critici per la plasticità. Ha poi applicato i suoi approcci a modelli preclinici del neurosviluppo, introducendo la registrazione elettrofisiologica e l'imaging non invasivo come strumenti per sviluppare potenziali biomarcatori nei modelli preclinici di disordini del neurosviluppo.