I maestri di cappella nella chiesa conventuale dei Cavalieri di Santo Stefano nel diciottesimo secolo

I maestri di cappella nella chiesa conventuale dei Cavalieri di Santo Stefano nel diciottesimo secolo

Immagine: @SNS - Andrea Freccioni

I maestri di cappella nella chiesa conventuale dei Cavalieri di Santo Stefano nel diciottesimo secolo

Musiche di:

  • Giovanni Lorenzo Cattani
  • Giovanni Battista Gieri
  • Antonio Felice Renzini
  • Filippo Maria Gherardeschi

Artisti:

  • Coro Polifonico San Nicola
  • Solisti della Tuscan Chamber Orchestra
  • Niccolò Bartolini, organo
  • Stefano Barandoni, direzione

INGRESSO LIBERO E GRATUITO

Concerto organizzato nell’ambito del convegno “Principale onor di questa piazza”: Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa (Pisa, Scuola Normale Superiore, 13 /14 dicembre 2024).

Introduzione al Concerto

Istituita nel 1569, la cappella musicale della chiesa conventuale dei Cavalieri di Santo Stefano per tre secoli rese particolarmente solenni le liturgie che venivano celebrate alla conventuale stefaniana: le messe e i vespri della domenica e delle altre solennità, le adorazioni eucaristiche, le frequenti cerimonie funebri. Essendo al servizio dell’Ordine cavalleresco, la cappella era anche chiamata a cantare in occasione di altre cerimonie quali i capitoli generali e il varo di nuove galere, nonché le ricorrenze dinastiche della corte, se cadevano quando questa soggiornava a Pisa. Costituita all’inizio da soli cantori insieme al maestro di cappella e all’organista, nel corso del Seicento vide progressivamente inseriti nel proprio organico alcuni strumenti per eseguire la musica concertata (cioè, per voci e strumenti), secondo una prassi che era iniziata già dal secolo precedente a Venezia e che aveva subito riscosso grande successo diffondendosi negli anni seguenti in tutta la penisola.

All’inizio del diciottesimo secolo, grazie all’opera del maestro carrarino Giovanni Lorenzo Cattani, padre agostiniano del convento di San Nicola in via Santa Maria, la cappella raggiunse l’organico di nove cantori, due violini e un violone; Cattani oltre alla produzione di musica liturgica legata al suo lavoro alla Conventuale, si dedicò con successo anche alla composizione di oratori e di opere liriche, rappresentate principalmente a Firenze. Di Cattani sarà eseguito il primo dei responsori per il mattutino del giorno di Natale, Hodie nobis caelorun rex.

Dei maestri seguenti, Giovanni Battista Gieri e suo nipote Antonio Felice Renzini, entrambi pisani, non si hanno particolari notizie biografiche, se non che entrambi si formarono alla scuola di Azzolino Bernardino della Ciaja; le loro composizioni, certamente funzionali alla liturgia, risultano frutto di un ‘buon artigianato’. Di Gieri ascolteremo l’introito della messa del giorno di Natale, Puer natus, e di Renzini il graduale del giovedì santo Christus factus est.

Di tutt’altra levatura è stato il pistoiese Filippo Maria Gherardeschi, formatosi a Bologna alla scuola di padre Martini e divenuto nel 1761 “accademico filarmonico” dopo aver superato il difficile esame presso la rinomata Accademia Filarmonica di Bologna. Gherardeschi, oltre che compositore, era un valido organista e clavicembalista e, dopo aver lavorato a Livorno e a Volterra, nel 1763 era giunto a Pisa, in seguito alla vittoria del concorso per organista della Cattedrale. Nel 1785 passò al servizio della Conventuale, anche per volere dello stesso granduca e gran maestro Pietro Leopoldo, che lo conosceva e apprezzava come maestro di musica dei suoi figli e che voleva che «il celebre organo del Cav. Ciaja fosse finalmente suonato da un professore abile e di genio». Gherardeschi restò al servizio della Conventuale sino al 1808, anno della sua morte, come maestro di cappella e organista. La cappella musicale nel 1792 venne riformata e raggiunse l’organico di sei cantori, quattro violinisti, un contrabbassista, un suonatore di oboe e fagotto (a seconda delle esigenze), e il “custode degli organi” che, oltre a curare l’accordatura degli strumenti, svolgeva la funzione di secondo organista. Gherardeschi era il musicista più apprezzato della città e, in aggiunta al suo ruolo alla chiesa dei Cavalieri e al palazzo granducale come maestro di musica della Real famiglia e direttore dei concerti quando la corte soggiornava a Pisa, ricopriva l’incarico di maestro al cembalo durante le rappresentazioni liriche al Teatro dei Costanti ed era l’insegnante di musica più richiesto dalle nobili famiglie pisane. Suoi melodrammi furono rappresentati con successo non solo nel Granducato, ma anche in altri centri quali ad esempio Venezia.

Di Filippo Maria Gherardeschi, dopo la composizione giovanile Domine ad adjuvandum scritta a Bologna durante gli anni di studio con padre Martini e la Sonata in mi maggiore per organo (anch’essa risalente al periodo bolognese), saranno presentate alcune composizioni ad uso della cappella stefaniana, come il solenne introito della messa di Santo Stefano papa e martire patrono dell’Ordine Sacerdotes eius e gli inni Salvete flores martyrum e Deus tuorum militum, cui seguirà una sonata per la messa del giovedì santo. Il concerto si concluderà con l’esecuzione della Messa in Re minore, che comprende le sezioni Kyrie, Gloria e Credo, composta per la cappella dei Cavalieri e ricca di forti contrasti dinamici e di un profondo senso drammatico, con una perfetta adesione al significato del testo.

Stefano Barandoni

Programma

Giovanni Lorenzo Cattani (1642 - 1713)
Hodie nobis caelorum rex
(responsorio del Natale)

Giovanni Battista Gieri ( - 1749)
Puer natus
(introito della messa del giorno di Natale)

Antonio Felice Renzini (1727 - 1784)
Christus factus est     
(graduale della missa in coena Domini)

Filippo Maria Gherardeschi (1738 -1808)
Domine ad adjuvandum
(versetto introduttivo alla Liturgia delle Ore)
Sonata in mi maggiore
(per organo)
Sacerdotes eius
(introito della messa di Santo Stefano papa e martire, patrono dell’Ordine dei Cavalieri)
Salvete flores martirum
(inno dei vespri del 28 dicembre)
Deus tuorum militum
(inno dei vespri del Comune di un martire)
Sonata Patetica e Flebile per il giovedì santo
(per violino obbligato, archi e basso continuo)
Messa in Re minore:

  • Kyrie
  • Gloria
  • Credo