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Coro Vincenzo Galilei

Schein, Gasparini, Bach, Chilese, G.P. da Palestrina



Coro Vincenzo GalileiEnsemble La PifareschaCarlo Ipata | direzione


JOHANN HERMANN SCHEIN(Grünhaun 1586 – Lipsia)Pavana e gagliarda


FRANCESCO GASPARINI(Camaiore, 1668 – Venezia, 1727)Messa a 4 vociArrangiamento di J. S. BachKyrieGloria


BASTIANO CHILESE(? – ?, 1608)Proposta d’Echo


GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA(Palestrina, 1525 – Roma, 1594)Missa sine nomineArrangiamento di J. S. BachKyrieGloriaCredoSanctusBenedictusAgnus Dei IAgnus Dei II


Nel 1967 nascono, per iniziativa di due personalità illuminate, I Concerti della Normale. Gilberto Bernardini, allora direttore della Scuola Normale Superiore, e il Maestro Piero Farulli ritenevano che la musica rientrasse a tutti gli effetti nella cultura scientifica e umanistica e che quindi dovesse divenire parte integrante della tradizione della Normale: la musica intesa soprattutto come realtà esecutiva, come pratica ed arricchimento intellettuale. Pochi anni dopo, nel 1975, sempre per volontà di Piero Farulli, si costituisce presso la Scuola Normale il Coro Vincenzo Galilei, dal nome del padre di Galileo, famoso teorico della musica e musicista. Composto in gran parte da studenti, docenti e ricercatori della Scuola Normale Superiore e dell’Università di Pisa, il Coro dispone attualmente di un organico di circa venticinque elementi, fra coristi e musicisti collaboratori. All’inizio della sua attività il Coro Vincenzo Galilei è stato impegnato prevalentemente nell’esecuzione delle cantate di Johann Sebastian Bach. Tra le caratteristiche del Coro Vincenzo Galilei, oltre all’impegno e alla passione musicale dei suoi membri, sono da sottolineare il rispetto per le esigenze di una corretta prassi filologica e la scelta di inserire spesso nei programmi opere inedite o dimenticate. Si segnala in particolare il Gloria di Antonio Lotti che, eseguito nel giugno 2010, ha riscosso un grande consenso di pubblico. Già da diversi anni il coro, nel rispetto di una più rigorosa prassi esecutiva con strumenti originali, è stato affiancato da gruppi strumentali barocchi e, a partire dal 2010, dall’ensemble Affetti Harmonici.


Dal 1990 al 2014 è stato diretto dal Maestro Francesco Rizzi. Sotto la sua direzione ha eseguito la Passione secondo Giovanni di Bach, lo Stabat Mater e la Nelson-Messe di Haydn, il Confitebor tibi Domine di Pergolesi, il Magnificat e il Gloria di Vivaldi, il Requiem di Mozart, Nänie e Schicksalslied di Brahms, e, in prima esecuzione moderna, la Messa per soli coro e orchestra di Francesco Durante (trascrizione e revisione di F. Rizzi), le Lamentazioni di Geremia profeta di Francesco Durante e il Gloria in re maggiore di Antonio Lotti (trascrizione e revisione di F. Rizzi). Si è classificato al primo posto al concorso nazionale Trofeo della Vittoria di Vittorio Veneto (anno 1991) e si è aggiudicato il primo premio al concorso corale di Quarona Sesia (anno 1996).Dalla Stagione 2014 – 15 il Coro è diretto da Carlo Ipata. Il Maestro deve la sua formazione musicale nel campo della musica antica ad esperienze presso il Banff Centre for the Fine Arts (Canada), il Conservatorio Reale dell’Aja e il Conservatoire National de Région di Parigi, dove si è diplomato in flauto barocco e musica da camera. Alla testa dell'ensemble Auser Musici si è esibito come direttore e flautista in alcuni fra i maggiori festival e stagioni concertistiche italiane ed estere fra cui Amici della Musica di Firenze, Sagra Musicale Umbra, Palazzetto Bru-Zane - Venezia, Unione Musicale - Torino, Festival Grandezze e Meraviglie - Modena, Concerti della Normale - Pisa, Associazione Scarlatti - Napoli, Opera Barga, Pietà dei Turchini - Napoli, Fersival Froville Philippe Maillard Saison - Paris, Festival de l'Abbaye - St. Michel en Thierache, Festival Valloire Baroque, Festival de Froville, Festival de Laon, Festival des Nuits Musicales - Aubeterre, Festivoce - Corsica, Festival d'Art sacré - St. Lizier, Zentrum für Alte Musik - Köln, Haendel Konzerthaus - Halle, Berliner Musikinstrumenten Museum, Berliner Tage für Alte Musik, Festival Midis Minimes - Bruxelles, Zagreb Baroque Festival, Festival Seviqc - Turjak, Felicia Blumental Festival - Tel Aviv, International Early Music Festival - San Pietroburgo, Sábados de Caprichos - Madrid, Stockolm Early Music Festival, Tropical Baroque Music Festival - Miami. In collaborazione con la facoltà di Musicologia dell’Università di Cremona, l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore coordina il progetto Tesori Musicali Toscani grazie al quale la Società Italiana di Musicologia ha riproposto all’ascolto del pubblico pagine inedite di autori quali Cherubini, Boccherini, Geminiani, Nardini, Gasparini, Barsanti, Brunelli, Lidarti, Campioni, Jommelli, Porpora, Manfredini, Della Ciaia. Ha diretto il primo allestimento moderno di opere quali Le disgrazie d’Amore di Antonio Cesti, e Gli Equivoci nel Sembiante di Alessandro Scarlatti, La Caduta di Gierusalemme di F.P Colonna e, recentemente, Il Bajazet di Francesco Gasparini. Ha tenuto corsi e seminari presso la New York University, il CNR di Angers, il Joseph Haydn Konservatorium di Eisenstadt. È attualmente titolare della cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio Rossini di Pesaro.


La Pifarescha nasce come formazione di Alta cappella, organico strumentale di fiati e percussioni diffuso con il nome di “Piffari” e ampiamente celebrato in tutta l’Europa del Medioevo e del Rinascimento. I Piffari erano attivi sia autonomamente che in appoggio ad altri organici strumentali, vocali, o gruppi di danza. La Pifarescha unisce ed alterna le ricche ed incisive sonorità dell'“alta” con quelle più morbide della “bassa cappella”, attraverso l'utilizzo di un ampio strumentario: tromboni, cornetti, trombe, bombarde, cornamuse, ghironda, dulciana, flauti, viella, viola da gamba, percussioni, salterio e molti altri. Inoltre, segue la progressiva evoluzione che porterà il gruppo di alta cappella a trasformarsi nel consort nobile per eccellenza tra Rinascimento e Barocco: i “cornetti e tromboni”. Questa formazione, ormaiprofondamente mutata pur mantenendo spesso il vecchio nome dipiffari, diventa un'altra caratteristica distintiva delle possibilità di organico de La Pifarescha, e viene ulteriormente  ampliata con l'integrazione di strumenti a tastiera, archi e voci, in piena aderenza con i canoni estetico-stilistici del repertorio del XVI e XVII secolo. Attiva in vari settori dello spettacolo e presente in importanti Festival Internazionali, La Pifarescha ha inciso per CPO, Classic Voice, Dynamic e Arts. Dal 2016 incide per Glossa, è in uscita nel mese di giugno il primo CD  “Di Guerra e di pace”.