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Domande obbligate di una comunista

Rossana Rossanda - Conferenza



Domande obbligate di una comunista


Rossana Rossanda


giornalista e scrittrice


Nata nel 1924 a Pola e vissuta nei primi anni a Venezia, si trasferisce nel 1937 a Milano, dove diventa allieva del filosofo Antonio Banfi che le fa scoprire l’ideologia marxista. Pur tanto giovane, già si trova a compiere scelte totalizzanti determinate da grandi ‘fatti altrui’ – per usare le sue parole –, partecipa infatti alla Resistenza con il nome di ‘Miranda’. Entra così nel Partito Comunista Italiano e, grazie alla sua profonda cultura e ad una forte personalità, ne diventa dirigente negli anni ’50 e ‘60, fino ad essere nominata da Palmiro Togliatti responsabile della politica culturale del PCI. Nel 1963 viene eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati. In quello stesso anno pubblica un piccolo saggio, intitolato L'anno degli studenti, in cui afferma la sua adesione al movimento della contestazione giovanile, sviluppatosi proprio quell’anno. L’esigenza di elaborare la crisi del socialismo reale, sull’onda dei movimenti studentesco e operaio, la conduce a fondare nel 1969 il gruppo politico e la rivista ‘il Manifesto’, quotidiano dal ‘71, insieme a Luigi Pintor, Valentino Parlato, Lucio Magri e Luciana Castellina. Tuttavia le posizioni assunte dal giornale in contrasto con la linea maggioritaria del Partito, in particolare sull’invasione sovietica della Cecoslovacchia, nel 1969 determinano la radiazione della Rossanda e di altri del gruppo dal PCI. Dopo la separazione dal partito cui era appartenuta sin dall’inizio e lo scarso successo delle iniziative del nuovo gruppo politico, continua ad esprimere un pensiero autonomo coraggioso e indipendente come editorialista, allontanandosi dalla politica attiva, ma restando nel vivo del dibattito. Dopo essere stata direttrice de ‘ il Manifesto’, continua la riflessione e il dialogo sui movimenti operai e femministi, e si dedicata soprattutto alla letteratura e al giornalismo pubblicando per esempio nel 1979 Le altre. Conversazioni sulle parole della politica, Milano, Feltrinelli; nel 1981 Un viaggio inutile, Torino, Einaudi; nel 1987 Anche per me. Donna, persona, memoria, dal 1973 al 1986, Feltrinelli, Milano. Con Pietro Ingrao ed altri nel 1995 per Manifestolibri pubblica Appuntamenti di fine secolo; con Filippo Gentiloni nel 1996 La vita breve. Morte, resurrezione, immortalità. Continua a lavorare come editorialista e si impegna in indagini giornalistiche di stampo sociale, raccogliendo una parte di articoli e interventi sparsi in Note a margine, Bollati Boringhieri, Torino 1996, ma insieme non smette di riflettere sulla sua esperienza personale e nel 2005 esce per Einaudi La ragazza del secolo scorso, autobiografia tra storia e memoria. Da alcuni anni vive a Parigi, con K. S. Karol, suo compagno da lungo tempo e attuale marito, e osserva l’Italia dalla ‘giusta distanza’.










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