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L'esperienza della Costituente. La Costituzione garanzia di democrazia

Oscar Luigi Scalfaro - Conferenza



L'esperienza della Costituente. La Costituzione garanzia di democrazia


Oscar Luigi Scalfaro


presidente emerito della Repubblica Italiana


Oscar Luigi Scalfaro nasce a Novara il 9 settembre 1918 e fin da giovanissimo prende parte all’Azione Cattolica, nel periodo in cui è fortemente avversata dal regime fascista. Dopo la maturità classica a Novara si trasferisce a Milano, dove si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università cattolica del Sacro Cuore.


Si laurea nel giugno del 1941 e nell’ottobre dell’anno seguente entra in magistratura, impegnandosi parallelamente nella lotta clandestina antifascista, che lo vede in prima linea nel supporto legale dei partigiani incarcerati e perseguitati dal Regime. Al termine della guerra diventa pubblico ministero e opera presso le Corti d’Assise di Novara e Alessandria, investite dei processi ai responsabili degli eccidi contro gli antifascisti, i partigiani e la popolazione civile durante gli anni della guerra.


Nel 1946 decide di lasciare la toga e dare il proprio sostegno all’attività politica del neonato partito della Democrazia Cristiana. É l’inizio di una carriera politica e istituzionale destinata a durare una vita: si presente come capolista nella circoscrizione di Novara, Torino e Vercelli e viene eletto con oltre 46mila voti fra i più giovani deputati dell’Assemblea Costituente, a soli 27 anni. Diviene poi deputato della prima Camera il 18 aprile 1948, posto che gli sarà costantemente riconfermato senza interruzioni per undici legislature, fino al 1992.


Negli anni ricopre incarichi di sempre maggior rilievo, sia nel partito che nelle istituzioni: prima segretario poi vicepresidente del gruppo parlamentare DC, dal 1954 è Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri durante il governo di Mario Scelba, al Ministero di Grazia e Giustizia con Antonio Segni dal 1955 al 1958 e al Ministero dell’Interno dal ’59 al ’60, sotto i governi di Fernando Tambroni e Amintore Fanfani. Ministro dell’Interno dal 1983 al 1987, il 24 aprile 1992 viene eletto Presidente della Camera dei deputati e un mese più tardi, il 25 maggio, è nominato Presidente della Repubblica.


Nel corso del suo mandato presidenziale affronta una delle peggiori crisi politiche del Paese, lo scandalo legato a Tangentopoli. Come Capo dello Stato ha tenuto a battesimo sei governi e il suo incarico si è concluso il 15 maggio 1999.


Da senatore a vita si è dedicato soprattutto a girare l'Italia, partecipando a numerosi incontri sulla difesa della Carta costituzionale e sull'impegno dei cattolici in politica. Ha inoltre dato avvio a iniziative nel campo della formazione dei giovani alla vita politica (tra queste, in particolare, il Laboratorio per la polis, rete di cultura e formazione politica). Durante la primavera del 2006 è stato Presidente del Comitato "Salviamo la Costituzione" e a capo del Comitato per il No al Referendum sulla Riforma Costituzionale promossa dal governo di centrodestra.










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