Periodo bellico e dopoguerra

Decadenza e ripresa: il dopoguerra

Il dramma della guerra investe anche la Normale, ma grazie al coraggio dei suoi direttori, Russo e Tonelli, la Scuola difenderà il suo patrimonio librario e la sua sede. Nel 1959, la Normale apre finalmente la sua prima sezione femminile.

La Scuola Normale continua la sua attività nonostante la Seconda Guerra mondiale (1940-45), pur con alcune limitazioni regolamentari e molte difficoltà pratiche. Partecipa nel 1940 all’Esposizione Universale di Roma per la mostra degli studi e l’alta cultura, ma il dissenso al regime diviene sempre più manifesto fra allievi e professori.

Con la deposizione di Mussolini da parte del Gran Consiglio il 25 luglio 1943, la Normale rimane sotto la dominazione tedesca, appartenendo al territorio della Repubblica di Salò.
Dopo il tragico bombardamento aereo di Pisa del 31 agosto 1943, il nuovo Direttore Luigi Russo, minacciato d’arresto per motivi politici, è costretto a nascondersi a Firenze ed è sostituito dal matematico Leonida Tonelli, che difende la biblioteca e le suppellettili del Palazzo della Carovana, trasformato in caserma tedesca, trasferendo nella vicina Certosa di Calci le collezioni più importanti.

Il 2 settembre la città viene liberata, ma il Palazzo della Carovana è requisito dall'esercito anglo-americano: allievi e professori sono relegati nel Collegio Puteano. Luigi Russo, riconfermato Direttore, continua l’opera di salvaguardia del materiale della scuola e della biblioteca, mentre nella sede provvisoria riprendono le attività.

Il 25 settembre 1945 il Palazzo della Carovana torna in possesso della Normale. Oltre a restaurare l’edificio, si decide di mettere a concorso, nonostante gravi ristrettezze economiche, settanta posti per studenti reduci o partigiani. Una lunga opera di sensibilizzazione, condotta con passione da Luigi Russo, permette di reperire risorse finanziarie, anche indipendenti dai contributi statali, e di creare un patrimonio attraverso donazioni e acquisti, secondo una politica che proseguirà negli anni successivi.

Dal punto di vista normativo, la Normale del dopoguerra rimane sostanzialmente quella gentiliana, ma va segnalata l’istituzione, nel 1959, della «Sezione Femminile», con sede nel Palazzo del Timpano, che permette finalmente anche alle donne di vivere all'interno della Scuola.