Periodo fascista

La riforma gentiliana e il periodo fascista

Nel periodo fascista, il filosofo e normalista Giovanni Gentile darà un’impronta rinnovata e duratura alla Normale. Sono anni difficili, di reazione e repressione; ma sono anche gli anni di Paul Oskar Kristeller, Aldo Capitini e Carlo Azeglio Ciampi.

Con il nuovo regolamento del 1927 la Normale non ha più la funzione di abilitare all’insegnamento, ma mantiene quella di «preparare all’insegnamento nelle scuole medie e agli esami che vi abilitano» e di promuovere studi di «perfezionamento», a cui possono accedere tutti i laureati sul piano nazionale: si tratta del primo corso di dottorato attivato in Italia.

La propaganda nazionalistica prende piede anche all’interno dell’istituto pisano, e il controllo del Regime diviene sempre più invadente, fino al primo grave episodio di repressione, che porta all'arresto di tre normalisti per attività antifasciste nel 1928. Per far fronte ai turbamenti causati dai fatti politici e alla decadenza della Scuola, che ha sempre meno allievi, viene nominato commissario il filosofo Giovanni Gentile, normalista, ideologo del regime, che sarà Direttore della Normale dal 1936.

Gentile riorganizza completamente la Normale, configurando una struttura più proporzionata alla sua importanza nazionale, prevedendo l’ampliamento della sede e un considerevole aumento del numero degli allievi e delle attività interne. La sua autorità e il consenso del Regime gli consentono di trovare mezzi e collaborazione per il suo progetto. Intanto, il rapporto fra Stato e Chiesa inaugurato dai Patti Lateranensi facilita le trattative con l’Arcivescovado per ottenere la disponibilità del palazzetto Puteano che, insieme a quello del Timpano, sarà destinato ad accogliere i giovani normalisti, mentre si avviano i lavori di ampliamento del Palazzo della Carovana.

La Normale gentiliana, riconosciuta dal Decreto Regio del 28 luglio 1932, viene inaugurata il 10 dicembre. Dotata di un nuovo Statuto, diventa un istituto d’istruzione superiore autonomo, anche se ancora collegato all'Università di Pisa, e acquista personalità giuridica e autonomia amministrativa, didattica e disciplinare.

Le finalità fondamentali della Scuola diventano due: preparare all’insegnamento nelle scuole medie e promuovere, con studi di perfezionamento, l’alta cultura scientifica e letteraria. Ma, di fatto, la Normale, confermando la sua unicità nel sistema scolastico italiano, viene ampliata soprattutto per educare élites sempre più selezionate.

Si tratta di anni molto difficili per la comunità della Normale, sottoposta a un controllo politico spesso molto forte. Il ventennio fascista è però anche il periodo in cui in Normale insegnerà lo storico della filosofia ebreo Paul Oskar Kristeller (chiamato in Normale proprio da Gentile, ma in seguito costretto a espatriare) e si formeranno il teorico della non violenza Aldo Capitini e Carlo Azeglio Ciampi, futuro membro della Resistenza e Presidente della Repubblica.