Francesco Caglioti
Professore Ordinario
Storia dell'arte medievale (SSD: ARTE-01/A)
Nell’anno accademico 2024-2025 il prof. Caglioti sarà in congedo di ricerca, e non terrà quindi corsi didattici ufficiali (cioè validi ai fini della carriera studentesca). Organizzerà tuttavia, a cadenza regolare, seminari sulle fonti archivistiche della storia dell’arte, rivolti principalmente ai proprî allievi ordinari e perfezionandi, ma aperti comunque anche agli altri studenti della Scuola.
Carriera.
Nato a Sambiase ora Lamezia Terme (Catanzaro) nel 1964. Maturità classica a Lamezia nel 1982. Corso di laurea in lettere classiche all’Università “Federico II” di Napoli e laurea in Storia dell’arte moderna nell’a.a. 1986-87 (tesi su Mino da Fiesole, relatore Giovanni Previtali). Dottorato di ricerca in Storia dell’arte presso la Scuola Normale, 1988-91 (tesi sulla scultura fiorentina del Quattrocento a Roma, relatrice Paola Barocchi). Borsa di studio dell’Accademia Nazionale della Crusca (Firenze) nell’anno solare 1992. Assunzione come ricercatore di Storia dell’arte presso la Scuola Normale in seguito a concorso del 1993, e permanenza in ruolo fino all’ottobre 2001. Idoneità all’insegnamento come professore associato di Storia dell’arte moderna in seguito a concorso del luglio 2000, e assunzione presso l’Università “Federico II” di Napoli come associato nel novembre 2001 (conferma nel ruolo a decorrere dal novembre 2004). Idoneità come professore ordinario in seguito a concorso del 2005-06, e assunzione presso la “Federico II” di Napoli come ordinario con decorrenza dal novembre 2006 (conferma dal novembre 2009). Ordinario di Storia dell’arte medievale presso la Scuola Normale dal 1° marzo 2019 in seguito a concorso del 2018.
Responsabilità accademiche.
Dal 1° novembre 2002 al 31 ottobre 2014 è stato coordinatore dell’Indirizzo storico-artistico del Dottorato di ricerca in Scienze archeologiche e storico-artistiche della “Federico II”, e dal 1° novembre 2014 al 28 febbraio 2017 coordinatore del Dottorato tutto (sino al 28° ciclo); dal 1° dicembre 2016 al 30 aprile 2019 è stato coordinatore del Dottorato di ricerca in Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche del medesimo ateneo (cicli 29°-34°). Dal 1° novembre 2008 al 31 ottobre 2016 è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte (Vecchio ordinamento) del medesimo ateneo. Dal 1° novembre 2014 al 28 febbraio 2019 è stato responsabile della Sezione di Storia del Patrimonio culturale in seno al Dipartimento di Studi Umanistici della “Federico II”. Dall’anno accademico 2019-20 è coordinatore del Dottorato di ricerca in Storia dell’arte presso la Scuola Normale (cicli 35° e seguenti: https://www.sns.it/it/programma-di-dottorato-storia-dellarte). Sempre da allora è vicepreside della Classe di Lettere e Filosofia della Normale. E dal gennaio 2022 è presidente del Centro Biblioteca della Scuola.
Attività di ricerca ed editoriali.
Ambiti principali d’indagine: scultura, committenza, collezionismo e letteratura artistica del Tre, del Quattro e del Cinquecento italiani (particolarmente a Firenze e in Toscana, nel Veneto, a Roma, a Napoli e nel Suditalia). Scoperte e pubblicazioni di opere e di antiche fonti letterarie e archivistiche, principalmente di e su Arnolfo di Cambio, Giotto, Giovanni di Balduccio, Nino Pisano, Andrea Orcagna, Donatello, Filippo Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti, Jacopo della Quercia, Nanni di Banco, Nanni di Bartolo, Paolo Uccello, Luca della Robbia, Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Giovanni di Francesco da Pisa, Filarete, Leon Battista Alberti, Antonio di Tuccio Manetti, Bernardo e Antonio Rossellino, Agostino di Duccio, Desiderio da Settignano, Mino da Fiesole, Domenico Rosselli, Andrea del Verrocchio, Leonardo da Vinci, Benedetto da Maiano, Antonio del Pollaiolo, Francesco di Simone Ferrucci, Bertoldo di Giovanni, Bernardo Cennini, Pasquino da Montepulciano, il “Maestro delle Madonne di marmo” (Gregorio di Lorenzo), Michele di Luca Marini da Fiesole, Andrea di Pietro Ferrucci, il Vecchietta, Neroccio, Andrea Guardi, Leonardo Riccomanni, Matteo Civitali, Domenico Gagini, Isaia da Pisa, Paolo Romano, Andrea dall’Aquila, Francesco Laurana, il “Maestro di Pio II”, Matteo del Pollaiolo, Andrea Bregno, Giovanni Dalmata, Antonio Rizzo, Jacopo della Pila, Tommaso Malvito, Guido Mazzoni, Giancristoforo Romano, Giuliano e Francesco da Sangallo, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, Fra Bartolomeo, Andrea Sansovino, Leonardo del Tasso, Pietro Torrigiani, Benedetto da Rovezzano, Giovanfrancesco Rustici, Alonso Berruguete, il “Cicilia” fiesolano, Lorenzetto, Pietro Lombardo, Tullio Lombardo, Matteo Pellizzone da Milano (Matteo Lombardo), Cesare Quaranta, Girolamo Santacroce, Antonello Gagini, Antonello Fleri, Giovambattista e Giovandomenico Mazzolo, Giovann’Angelo Montorsoli, Pierino da Vinci, Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, Niccolò Longhi da Viggiù, Guglielmo della Porta, Giovanni Caccini, Felice Palma, Giovanfrancesco Susini.
Oltre a due tomi su Donatello e i Medici (Firenze 2000), ha all’attivo la bibliografia elencata nella sezione “Pubblicazioni”, perlopiù lunghi articoli per volumi miscellanei e per riviste (tra quest’ultime: “Prospettiva”, “Bollettino d’arte del Ministero dei Beni Culturali”, “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”, “Bulletin de l’Association des Historiens de l’Art Italien”, “Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa”, “Dialoghi di Storia dell’arte”, “La revue du Louvre et des Musées de France”, “OPD restauro”, “Studies in the History of Art”), o saggi e gruppi di schede per cataloghi di mostre. Nel 2001 i suoi due volumi Donatello e i Medici. Storia del ‘David’ e della ‘Giuditta’ hanno ottenuto il riconoscimento come “book of the year” da parte di “Apollo: the international art magazine” (CLIV, 2001, 478, p. 58).
Nel 2019 ha curato insieme ad Andrea De Marchi (Università degli Studi di Firenze) la mostra Verrocchio, il maestro di Leonardo presso la Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze e il Museo Nazionale del Bargello. Nel 2022 ha curato la mostra Donatello, il Rinascimento presso queste due stesse sedi (premiata come mostra dell’anno dai periodici “Apollo”, “Il Giornale dell’arte / The Art Newspaper” e “Finestre sull’arte”). Nello stesso anno ha co-curato insieme a Neville Rowley (curatore principale), a Laura Cavazzini e ad Aldo Galli la mostra Donatello. Erfinder der Renaissance presso la Gemäldegalerie, Staatliche Museen, di Berlino.
Dal 1998 è nella redazione di “Prospettiva. Rivista di storia dell’arte antica e moderna”, e dal 2010 al 2017 è stato in quella di “Perspective. La revue de l’INHA” per il periodo moderno. Dal 2004 è nel comitato consultivo internazionale della rivista “Zbornik za Umetnostno Zgodovino / Archives d’histoire de l’art / Art History Journal” dell’Università di Lubiana. Dal 2001 è accademico delle Arti del Disegno di Firenze e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione degli Amici del Museo Nazionale del Bargello (divenuta Fondazione Il Bargello il 1°.6.2015), e dal 2004 membro del Consiglio Direttivo (e dall’estate 2016 vicepresidente) della Fondazione “Memofonte” di Firenze. Dal 2012 è nel Comitato scientifico di “Studi di Memofonte”. Dal 2011 è nel Consiglio Direttivo del Dizionario biografico degli italiani (Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma), e dal luglio 2012 nel Collegio Scientifico della Fondazione “Federico Zeri” (Università di Bologna). Nel gennaio 2016 è stato nominato nel Consiglio Scientifico dei Musei del Bargello (Firenze), carica rinnovata nell’ottobre 2021. Dal giugno 2017 al giugno 2021 è stato membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Opificio delle Pietre Dure (Firenze). Nel gennaio 2020 è entrato nel Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Casa Buonarroti di Firenze.
È stato responsabile di un’unità operativa locale (“Federico II” di Napoli) nel PRIN 2005 “Arte e politica: celebrazioni pubbliche e private. Casi esemplari, tipologie e confronti” (responsabile nazionale: Antonio Pinelli), e nel PRIN 2007 “Arte al servizio del potere. Modelli celebrativi di committenza negli Stati italiani tra tardo Medioevo ed età moderna” (responsabile nazionale: Antonio Pinelli). Ed è stato membro del “Senior Staff” del progetto quinquennale “Historical Memory, Antiquarian Culture, Artistic Patronage: Social Identities in the Centres of Southern Italy between the Medieval and Early Modern Period” (2011-2015) nell’ambito del VII Programma Quadro dell’European Research Council, 2010 (ricercatrice principale: Bianca de Divitiis, “Federico II” di Napoli). Dal 2017 è stato responsabile nazionale del PRIN triennale 2015 “Verso un catalogo sistematico generale del Museo Nazionale del Bargello in Firenze”, al quale hanno partecipato, insieme alla “Federico II” di Napoli, gli atenei di Firenze, Siena Stranieri e Trento.
Didattica esterna e attività congressuali.
Conferenze e partecipazione a convegni presso il Kunsthistorisches Institut di Firenze, il Zentralinstitut für Kunstgeschichte (Monaco), gli Staatliche Museen di Berlino (Bode-Museum), la Bibliotheca Hertziana (Roma), il Musée du Louvre (Parigi), la National Gallery di Londra, il Courtauld Institute of Art di Londra, il Warburg Institute di Londra, il Museo Nacional del Prado (Madrid), il Center for Advanced Studies in the History of Art (CASVA) della National Gallery of Art di Washington, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Nationalmuseum di Stoccolma, l’Harvard University (Villa I Tatti, Settignano), la Johns Hopkins University (Villa Spelman, Firenze), il Nederlands Interuniversitair Kunsthistorisch Instituut di Firenze, la Johannes Gutenberg-Universität di Magonza, l’Università di Ljubljana, l’Universidad de Jaén, l’Académie de France (Villa Medici) a Roma, l’Istituto Olandese di Roma (Koninklijk Nederlands Instituut Rome), l’American Academy in Rome, la British School at Rome, l’Accademia d’Ungheria in Roma, l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, l’Istituto Italiano di Cultura a Berlino, la Scuola Normale Superiore di Pisa, le Università Statali degli Studi di Torino, Milano, Trento, Padova (Scuola Galileiana di Studi Superiori), Bologna (Fondazione “Federico Zeri”), Firenze, Pisa, Siena, Siena Stranieri, Perugia, Roma Sapienza, Roma Tre, Napoli, Lecce, Reggio Calabria, Catania (Scuola Superiore) e Messina, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lo IULM (Libera università di lingue e comunicazione di Milano), lo IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia), la Pontificia Università Gregoriana (Roma), il Museo Nazionale del Bargello (Firenze), la Galleria degli Uffizi (Firenze), l’Opera di Santa Maria del Fiore (Firenze), l’Opificio delle Pietre Dure (Firenze), il Museo Civico di Pistoia, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Lucca e Massa Carrara, il Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, la Pinacoteca di Brera (Milano), il Museo Poldi Pezzoli (Milano), il FAI (Milano, Roma), l’Accademia Carrara di Bergamo, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Galleria “Giorgio Franchetti” alla Ca’ d’Oro (Venezia), il Museo di Palazzo Grimani (Venezia), i Civici Musei di Castelvecchio (Verona), la Pinacoteca Comunale di Faenza, il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia (Roma), l’Accademia G. B. Cignaroli di Verona, l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti di Padova, il Circolo Letterario (Književni Krug) di Spalato, la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio (Bologna), la Biblioteca Classense di Ravenna, l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento (Palazzo Strozzi, Firenze), la Fondazione “Roberto Longhi” (Firenze), la Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze, gli “Amici dei Musei” di Firenze, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, l’Archivio di Stato di Prato, la Fondazione Ragghianti di Lucca, la Fondazione “Piero della Francesca” (Borgo Sansepolcro), la Biblioteca Comunale degli Intronati (Siena), la Fondazione “Napoli Novantanove”, la Biblioteca Nazionale di Napoli, l’Accademia Pontaniana di Napoli, la Società Napoletana di Storia Patria, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Salerno e Avellino.