Scienze dell'antichità

Attività ricerca

Il Dottorato in Scienze dell’Antichità svolge didattica e ricerca in numerose discipline riguardanti lo studio del mondo greco e romano e della sua fortuna: la storia e l’epigrafia, la filologia e la letteratura, l’archeologia e la storia dell’arte, la filosofia, la paleografia. Le sue prospettive cronologiche si estendono dalle epoche arcaiche al Tardoantico, includono lo studio della tradizione dell’antico dal Medioevo all’età moderna e contemporanea. Richiede un alto livello di specializzazione nel campo di ricerca della tesi di dottorato ma incoraggia fortemente una visione culturale larga, l’approfondimento di esperienze interdisciplinari, l’apprendimento di varie metodologie. Il Dottorato valorizza al tempo stesso i documenti e i monumenti. L’attività di ricerca è accompagnata da un’intensa organizzazione di seminari e di convegni, con la partecipazione dei migliori studiosi internazionali: i dottorandi sono incoraggiati a suggerire i temi da discutere, a partecipare alla fase preparatoria, a presentare i loro contributi originali. I dottorandi in materie archeologiche e storiche hanno la possibilità di collaborare alle campagne di scavo e alle ricognizioni topografiche, ma esperienze di questo tipo sono ritenute proficue indistintamente per tutti gli allievi del Dottorato. I viaggi di studio organizzati dai docenti in varie località, musei, archivi italiani e stranieri arricchiscono l’offerta didattica trasferendola dalle aule della Scuola Normale agli spazi del Mediterraneo e dell’Europa continentale dove si sono sviluppate le culture dell’Antichità. La Biblioteca, a scaffale aperto e l’Archivio della Scuola contengono raccolte cospicue e di grande pregio dedicate al mondo greco-romano e alla sua fortuna. Il Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia e Tradizione dell’Antico (SAET) – strettamente collegato al Dottorato – è un luogo accogliente, che mette a disposizione degli allievi occasioni culturali, tecnologie avanzate, banche dati epigrafiche, iconografiche, linguistiche, esperienze sul campo, occasioni per il lavoro di gruppo. I docenti del Dottorato ritengono tuttavia importante che gli allievi completino la loro formazione confrontandosi con studiosi e centri d’insegnamento e di ricerca esterni di alto livello. Le esperienze dei dottorandi all’estero – sia i viaggi motivati dalle esigenze del loro progetto di ricerca sia i soggiorni più lunghi di carattere didattico – sono favorite, con l’erogazione delle risorse necessarie, tramite i contatti dei professori del Dottorato e specifici accordi di scambio con le migliori università straniere. La tesi dottorale è l’obiettivo principale ma i professori stimolano gli studenti a elaborare parallelamente ricerche destinate a essere pubblicate, fin dal primo anno di corso, su riviste specialistiche di alto livello, o in opere collettive. Queste ricerche sono stimolate dalla ricchezza e dalla dimensione seminariale dei corsi, oltre che dalla concezione unitaria che è tipica di questo programma dottorale, contribuendo a delineare precocemente un originale profilo culturale e scientifico del dottorando.

Attività didattica

L’attività didattica si articola in corsi e seminari. I perfezionandi presenteranno annualmente, in accordo con il Coordinatore del corso, un piano di studi al Consiglio di Classe che specifica le attività didattiche e di ricerca per l’anno accademico entrante. Nel quadriennio frequenteranno e supereranno almeno tre corsi annuali scelti al fine di ampliare la base culturale del perfezionando e di avviarlo a uno specifico progetto di ricerca. Alla fine del primo anno di corso i perfezionandi proporranno, in accordo con il Collegio dei docenti di riferimento, il nominativo del relatore della tesi e il tema scientifico della stessa per l’approvazione da parte del Consiglio di Classe. Durante il quadriennio di corso è prevista la partecipazione alle attività seminariali offerte dalla Scuola e lo svolgimento di soggiorni di studio e ricerca presso istituzioni italiane o straniere. Al termine di ciascun anno di corso, con l’esclusione dell’ultimo, gli allievi sosterranno un colloquio di verifica delle attività di studio e di ricerca svolte durante l’anno di fronte a una commissione nominata dal Consiglio della Classe e comprendente i docenti di riferimento del corso. Il superamento di tale colloquio determina il mantenimento del posto e della borsa, e consentirà l’ammissione all’anno successivo. Ai fini della verifica il perfezionando presenterà una relazione scritta riguardante l’attività didattica e di ricerca svolta e i risultati conseguiti, le eventuali partecipazioni a seminari e congressi e ad altre iniziative scientifiche, unitamente alle eventuali pubblicazioni prodotte. Per il passaggio dal primo al secondo anno è possibile, ma non obbligatorio, inviare alla commissione un testo contenente una breve sezione della tesi o una discussione di un problema di ricerca collegato alla tesi, di lunghezza libera. Per i passaggi d'anno dal secondo in poi verrà richiesta, oltre alla relazione sintetica, l'invio di una sezione della tesi; la lunghezza minima indicativa prevista per tale sezione è di 20.000 parole.